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Una soluzione come Aras Innovator ha avuto evoluzioni tali e tante che oggi, grazie anche al fatto di essere open source, può soddisfa esigenze aziendali ad ampio spettro, andando oltre il ciclo di vita del prodotto
Aras ha vissuto importanti cambiamenti negli ultimi due anni, compresa l’acquisizione da parte del gruppo GI Partners, azienda specializzata in investimenti, che è subentrata al fondatore, Peter Schroer, al quale erano riconosciute notevoli capacità e una chiara visione nel campo del Product Lifecycle Management (PLM).
“Aras nasce all’inizio degli anni 2000 e si è sviluppata notevolmente nel corso del tempo – afferma Luigi Salerno, country manager di Aras Italia –. Il settore del PLM è altamente competitivo, e vede la presenza di colossi del calibro di Siemens o Dassault, che però hanno anche diverse atre attività. Aras ha invece mantenuto il suo focus sul PLM e ha cercato di distinguersi”.
La scommessa su open source e sottoscrizioni
Infatti, già dal 2007 ha adottato una modalità commerciale che l’ha vista migrare da un’offerta di software proprietario a una di software open-source. Ciò ha comportato l’adozione di un modello di business basato su sottoscrizioni a lungo termine invece delle tradizionali licenze e canoni di manutenzione. Questo ha permesso (e permette tutt’ora) ai clienti di personalizzare il servizio in base alle loro specifiche esigenze, ottenendo una maggiore flessibilità. Dal canto suo, Aras fornisce una vasta gamma di servizi, tra cui manutenzione del software, supporto tecnico, aggiornamento dei prodotti e formazione.
“Questa strategia commerciale ci ha consentito di ottenere risultati incoraggianti, con un tasso di retention fino al 97%, precisa Salerno. È la riprova che la maggior parte dei clienti è soddisfatta dei servizi che offriamo e decide di continuare a collaborare con noi. Attualmente, abbiamo circa 550 clienti sottoscrittori e operiamo in stretta collaborazione con diversi partner che offrono servizi e tecnologie complementari”.
Più in dettaglio, Aras ha stretto partnership strategiche con aziende che utilizzano la sua piattaforma per costruire soluzioni software personalizzate, come per esempio Ansys e Aveva. “Queste aziende hanno scelto di adottare la piattaforma Aras Innovator a fronte della sua flessibilità e della sua capacità di integrarsi con varie tecnologie. Inoltre, Aras Innovator è disponibile tramite il marketplace di Microsoft, il che amplia ulteriormente la sua visibilità e accessibilità”.
In termini di presenza geografica, Aras ha uffici principali negli Stati Uniti (la sede è ad Andover, nel Massachusetts), in Europa e in Asia. L’azienda è particolarmente radicata in Giappone e Cina, dove offre servizi di supporto e sviluppo tecnico. L’azienda segue le opportunità di mercato e cerca di stabilire una presenza diretta nelle regioni dove riscontra significative opportunità.
Per quanto riguarda i clienti, Aras annovera una vasta lista di aziende che operano nella difesa, nell’aerospazio, nell’automotive, nell’industria e nell’high tech. L’azienda ha sviluppato verticalizzazioni specifiche per adattarsi alle esigenze di ciascun settore.
Le tre caratteristiche del PLM
“Oggi una soluzione PLM deve possedere tre caratteristiche: deve essere trasparente, flessibile e adattabile, sostiene Salerno. Queste caratteristiche sono fondamentali per supportare le aziende nella loro evoluzione e adattamento alle nuove sfide e opportunità presentate dalla trasformazione digitale”.
Per essere in linea con tali peculiarità, Aras si impegna anzitutto a promuovere il concetto di open source. Oltre a rendere pubbliche le specifiche della sua piattaforma, offre una versione gratuita, consentendo agli utenti di sperimentare la soluzione senza costi iniziali. Questa filosofia si traduce anche nell’apertura verso la personalizzazione e l’integrazione delle applicazioni.
Salerno sottolinea come spesso in azienda esistano isole di automazioni tecnologiche legate alla difficile se non addirittura all’inesistente comunicazione e condivisione di informazioni tra le diverse aree di automazione. Questo problema diventa una barriera alla produttività e all’efficienza aziendale.
Applicazioni e software, tra cui Excel e l’e-mail, spesso non riescono a fornire un accesso tempestivo o a comunicare in modo efficace i dati tra i vari reparti. Per esempio, inviare e-mail con dati o documenti può portare a errori o a un disallineamento tra le diverse fasi dei processi aziendali. “Un software per il PLM può avere un ruolo essenziale nel coordinare i processi aziendali, dalla progettazione alla produzione, dalla manutenzione al controllo di qualità”, precisa Salerno. Tuttavia, le aziende hanno strategie, processi e prodotti unici, il che rende difficile applicare soluzioni del tipo one size fits all. Inoltre, tramite la digitalizzazione, sempre più di frequente un modello digitale rappresenta l’elemento centrale che collega i dati e le informazioni lungo l’intero ciclo di vita di un prodotto. “Tale modello digitale è fondamentale per garantire la tracciabilità e la gestione dei dati”.
Soluzioni personalizzate
Salerno evidenzia, quindi, come siano sempre di più le aziende che cercano di personalizzare e configurare le soluzioni software per soddisfare le proprie esigenze specifiche. La proposta di Aras in tal senso è una piattaforma di servizi di base e un motore di configurazione low code che consente di adattare il sistema senza richiedere ampie personalizzazioni esterne. Questo approccio cerca di semplificare la gestione dei dati, migliorare la comunicazione tra le diverse fasi del processo aziendale e promuovere la flessibilità nel soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda.
“La tracciabilità dei dati, quella che viene chiamata digital thread, è importantissima – aggiunge Salerno – perché se non si ha una chiara visione di tutto quanto accade in azienda e di come le varie attività sono collegate non si può ottenere il massimo dalla tecnologia. Si perde efficienza e viene rallentata l’innovazione”.
A riguardo, Salerno cita l’esempio di Leonardo: “Per il PLM, Leonardo usa un’altra soluzione, mentre si avvale di Aras Innovator per gestire una serie di dati che arrivano dai progettisti, quindi attraverso il CAD, verificarne l’affidabilità e poi distribuirli all’interno dell’azienda. Leonardo usa Aras anche per la parte di gestione dei droni”.
Inoltre, la semplicità di configurazione tende anche in parte a risolvere un’altra sfida che porta con sé la transizione digitale: la carenza di personale competente. Un problema che Aras tenta di contribuire a risolvere collaborando con istituti accademici, come il Politecnico di Milano, l’Università di Firenze e altre università italiane. Questa collaborazione include programmi di formazione e supporto agli studenti interessati a utilizzare la piattaforma Aras per scopi di studio o ricerca.
On premise o in cloud, per Aras non fa differenza
Oggi Aras Innovator può essere fruito sia in modalità on-premises (gestito direttamente dal cliente) sia in modalità cloud. L’obiettivo è garantire che le applicazioni siano identiche indipendentemente dall’infrastruttura utilizzata. “È importante che se un’azienda opera on-premise e in cloud non noti alcuna differenza nelle due versioni della nostra soluzione”, sottolinea Salerno. Che conclude dicendo: “Per supportare un’organizzazione in un progetto è essenziale comprendere chi è l’azienda, le sue specificità e i suoi obiettivi. Inoltre, i progetti stessi non dovrebbero mai essere troppo grandi o mastodontici, ma sempre raggiungibili e in linea con gli obiettivi aziendali”.
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