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Consumo energetico di Internet e lavoro da remoto: l’impatto nel mondo postglobale

Il Centro di Ricerca e Documentazione “Luigi Einaudi” e Intesa Sanpaolo hanno presentato “Il mondo postglobale”, l’edizione 2022 del Rapporto sull’economia globale e l’Italia. Un’analisi che mette in luce le fragilità del sistema economico a livello mondiale e italiano, messo...

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Il Centro di Ricerca e Documentazione “Luigi Einaudi” e Intesa Sanpaolo hanno presentato “Il mondo postglobale”, l’edizione 2022 del Rapporto sull’economia globale e l’Italia. Un’analisi che mette in luce le fragilità del sistema economico a livello mondiale e italiano, messo alla prova dagli effetti della pandemia, la crisi climatica e il conflitto russo-ucraino. Il rapporto offre anche indicazioni per “strategie industriali compatte e idee sfidanti, capaci di contrapporsi efficacemente ai fenomeni destabilizzanti in atto, a cominciare dalla messa in campo di nuovi stili di vita e di approccio al lavoro – smart working, digitalizzazione dei processi, cura della qualità produttiva e di servizio – e di politiche ambientali rivoluzionarie – su tutte i processi di decarbonizzazione già in atto – che affrontino in modo risolutivo il tema non più procrastinabile del cambiamento climatico”.

Le quattro tematiche
Il report evidenzia quattro tematiche che influenzano l’economia globale: la pandemia Covid-19, la grave crisi ambientale, l’accelerazione verso il lavoro da remoto, l’ordine geopolitico.

Oltre che crisi sanitaria, secondo gli autori del report la pandemia “si è rivelata, purtroppo, un efficacissimo catalizzatore dell’inceppamento di un’economia globale già insicura, ulteriore elemento di divario tra (pochi) ricchi e un numero di poveri o quasi poveri in forte aumento”, tra giovani senza lavoro a tempo indeterminato e anziani con pensioni basse anche se relativamente sicure.

Gli effetti di una crisi climatica di lunga data nell’ultimo anno si sono acuiti con una estrema siccità, legata anche all’uso delle risorse energetiche. In questo contesto, viene citato il “sistema Internet” che, se fosse una nazione, si collocherebbe al quarto posto nel mondo per consumo di elettricità dopo Cina, Stati Uniti e India. Le criptomonete rappresentano il 7 per cento del consumo mondiale di energia elettrica, spiega il report, citando le ricerche di Greenpeace. Ed entro pochi anni il consumo energetico delle operazioni di data mining sarò pari a quello dell’estrazione di minerali e metalli.

La terza trasformazione riguarda il modo di lavorare, il cui cambiamento è stato accelerato da crisi pandemica e crisi energetica. Lo studio evidenzia gli effetti sul mercato immobiliare, che ha registrato la caduta della domanda di superfici per uffici, e sul sistema finanziario. “Si modificano i modi di raccogliere il risparmio e le risorse finanziarie in genere, gli obiettivi di risparmiatori sempre più anziani e anche, sotto la spinta di Internet, le modalità delle transazioni”.

La quarta trasformazione riguarda l’ordine geopolitico del pianeta. La guerra tra Russia e Ucraina è indicata come “l’aspetto più drammatico e più acuto del venir meno delle basi dell’ordine mondiale emerso con la fine della Seconda Guerra Mondiale e con la Grande Recessione del 2008-2009”. Tensioni e conflitti di lunga data, che portano a relazioni economiche più fragili a livello globale, meno commerci, minore sviluppo. Le criticità politiche ed economico-industriali che stanno emergendo dal conflitto ucraino, accanto alla ricomparsa di dinamiche inflattive, che le economie mature non sperimentavano da decenni, influiscono anche “sugli obiettivi fissati dalla Recovery and Resilience Facility delineata dalla Commissione europea e di cui l’Italia è la principale beneficiaria”.

La situazione dell’Italia e le proposte
In tale quadro l’economia italiana esprime ambiti d’eccellenza, con alcune criticità. Per esempio, la presenza di troppe micro-imprese, attribuita ai meccanismi regolatori le hanno incentivate a rimanere piccole. Di conseguenza, il 92 per cento dei dipendenti privati è occupato in aziende con meno di 50 milioni di fatturato.

Tra le proposte per affrontare le crisi in atto lo studio evidenzia “una riforma fiscale che renda conveniente lavorare e investire, una revisione della disciplina fiscale sulle fusioni che incoraggi le piccole imprese a crescere, l’introduzione del quoziente famigliare nella tassazione diretta e l’introduzione sperimentale della settimana lavorativa di quattro giorni, integrata da attività di formazione a distanza”.

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12/11/2022

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